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cappella cornaro committente

Pascal sosteneva che la volontà, e non l’intelletto, «è uno dei principali organi della credenza» (Pensieri, 228). Per info su orari di visita Chiesa Santa Maria della Vittoria. Puoi utilizzare i contenuti del sito solo se lo fai per scopi non commerciali, senza apportare modifiche e indicandone la fonte. Questa particolare soluzione berniniana venne chiamata “luce alla bernina”. L’artista scelse, per decorare l’altare, un tema assai caro alla tradizione cattolica, quello dell’Estasi di santa Teresa, una santa cinquecentesca cui il committente era molto devoto. Il verbo jouir utilizzato da Lacan (e che si ricollega al suo concetto di jouissance, molto difficile da definire), è stato da molti interpretato in chiave erotica, quasi che la santa stia provando un orgasmo. Un’arte teatrale per meravigliare e persuadere. Sono i membri della famiglia Cornaro (o Corner, alla veneziana: erano infatti di Venezia), dalla quale proveniva il committente del gruppo scultoreo, il cardinale Federico Cornaro che, ottenuto nel 1647, in data 22 gennaio, il giuspatronato della cappella del transetto sinistro di Santa Maria della Vittoria, desiderava farne la propria sepoltura. No es dolor corporal, sino espiritual, aunque no deja de participar el cuerpo algo, y aun harto. Teresa. Eppure, malgrado quest’assenza di corporalità, certi autori hanno provato a fornire un’interpretazione dell’estasi di santa Teresa in chiave erotica: interpretazione certo suggestiva e confortata dalla sottile sensualità che l’opera sicuramente può ispirare, ma che comunque mal s’adatta alle fonti che parlano di Bernini come di un artista molto religioso e che, pertanto, possiamo immaginare poco incline a fornire rappresentazioni della santa che avrebbe potuto ritenere blasfeme. Consulta anche l’articolo intitolato: I libri utili alla lettura dell’opera d’arte. Non rappresenta una testata giornalistica, in quanto aggiornato senza alcuna periodicità fissa. Le immagini inserite non sono invece opere dell'autore (tranne dove espressamente dichiarato) né sono di sua proprietà. Si trattò, i… Ai lati della cappella, ci sono due finti balconcini dai quali le statue raffiguranti i membri della famiglia Cornaro (committenti dell’opera) assistono all’estasi della Santa. Arte Svelata è un progetto di Giuseppe Nifosì. Le nuvole di Abbatini invadono tutto lo spazio superiore della cappella spingendosi a debordare oltre i limiti imposti dall’arcone: così facendo, il frescante umbro non solo asseconda la volontà di Bernini di creare uno spazio unico in cui, come detto poc’anzi, architettura, scultura e pittura si uniscono e si mescolano, ma anticipa anche quello che sarà un tratto tipico della grande decorazione barocca e che si diffonderà di lì a pochi decennî. È comunque del … / Poiché non sei schiva, / finisci ormai, se vuoi, / rompi il velo di questo dolce incontro”). Teresa d’Ávila, figura tra le più importanti e significative della Controriforma cattolica, aveva fondato l’ordine dei carmelitani scalzi ed era stata testimone e protagonista, durante la sua vita, di straordinari fenomeni soprannaturali e mistici, che lei stessa descrisse in una suggestiva autobiografia. L'autore del blog dichiara infine di non essere responsabile per le osservazioni degli utenti e si riserva il diritto di cancellare commenti ritenuti offensivi, provocatori, inutili o di natura pubblicitaria. Gian Lorenzo Bernini, Estasi di santa Teresa (1647-1652; marmo e bronzo dorato, h. 350 cm; Roma, Santa Maria della Vittoria). Foto: Finestre sull’Arte. L’immagine della donna appare assai conturbante e la sua espressione potrebbe risultare ambigua. La teatralità non è mai stata il fine ultimo dell’arte berniniana; tutt’al più, l’artista ricorse alla spettacolarità per presentare al meglio il suo prodigio artistico. Come si può ricavare da molti dei suoi Pensieri (pubblicati postumi nel 1670), Pascal riteneva non opportuno difendere la religione cristiana seguendo un metodo razionale e logicamente conseguente. Tutta la visione sembra originata al momento della devota contemplazione dei membri della famiglia Cornaro, che vengono ritratti sulle due pareti laterali della cappella in gruppi di grande vitalità, benché solo uno di essi fosse effettivamente vivo: il committente, il cardinale Federico Cornaro (1579-1653). Quest’opera è distribuita con Licenza. Il “galleggiamento” a cui accenna lo studioso è una di queste soluzioni. Sono i membri della famiglia Cornaro (o Corner, alla veneziana: erano infatti di Venezia), dalla quale proveniva il committente del gruppo scultoreo, il cardinale Federico Cornaro che, ottenuto nel 1647, in data 22 gennaio, il giuspatronato della cappella del transetto sinistro di Santa Maria della Vittoria, desiderava farne la propria sepoltura. I like the article you wrote on the ecstasy of St. Teresa… Registrarte. E non si parla soltanto dei raggi in bronzo dorato che Bernini inserisce dietro le figure dell’angelo e di santa Teresa inondando la nicchia della presenza divina che rende possibile la miracolosa estasi: considerevole è l’importanza della luce naturale. A completare quell’unità delle arti alla quale spesso tendeva l’arte barocca e che spesso connotava anche le macchinazioni berniniane, concorrono le nuvole in stucco dipinto che decorano il soffitto della cappella Cornaro e che furono realizzate da Guido Ubaldo Abbatini (Città di Castello, 1600 circa – Roma, 1656), all’epoca collaboratore anche in altre imprese di Bernini. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell’università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all’uso didattico o scientifico di cui al presente comma». Stendhal, nelle sue Promenades dans Rome, riporta che il frate che accompagnava lui e i suoi amici nella visita a Santa Maria della Vittoria gli confidò che "è un gran peccato [sic] que ces statues puissent présenter facilement l’idée d’un amour profane“ (”è un gran peccato che queste statue possano ispirare facilmente l’idea di un amore profano"). La bocca aperta che geme. Cappella Cornaro di Roma, tutte le informazioni sul monumento Cappella Cornaro. Il mistero a cui lo studioso allude è quello della transverberazione: tanto grande da muovere a stupore gli stessi membri della famiglia Cornaro che assistono all’evento, tanto distante da noi da imporre a Bernini certe soluzioni per far comprendere all’osservatore di trovarsi di fronte a un evento cui è impossibile dare una spiegazione razionale. “Mettere in scena” il miracolo, l’apparizione divina o anche solo l’evento storico era il sistema più efficace, e più moderno, per coinvolgere un pubblico diventato davvero di “testimoni”. [...] No era grande, sino pequeño, hermoso mucho, el rostro tan encendido que parecía de los ángeles muy subidos, que parecen todos se abrasan. E ancora, l’aria che solleva la sua veste muovendola in tutte le direzioni e facendole assumere pieghe innaturali sembra quasi annullare la sua natura corporea: sotto le mille pieghe dell’ampio saio non riusciamo a distinguere le fattezze di santa Teresa, e alla nostra vista si presentano solo i piedi delicatissimi, le belle mani e il volto attraversato da questo indicibile sentimento. [...] Gli vedevo in mano un lungo dardo dorato, e alla fine del ferro mi sembrava ci fosse un po’ di fuoco. L’opera berniniana è stata spesso interpretata in chiave teatrale: una lettura esatta ma non univoca né conclusiva (e d’altro canto è fuorviante cercare di costringere Bernini in una sola formula). Lo fece, appunto, meravigliando il suo pubblico. 21 Gen 2021. E pensare che Gian Lorenzo Bernini, al colmo della sua tipica modestia, era solito dire che la santa Teresa fosse “la men cattiva opera” che avesse realizzato. Foto: La finestra vista dall’esterno. La teatralità fu la via maestra, la principale fra tutte le strade attraverso le quali Bernini perseguì la sua opera di propaganda cattolica. La corta tunica dell’angelo, invece, è un guizzo di fiamma veloce, è il fuoco dell’amore divino. Il gruppo di destra, ricavato da un unico blocco di marmo e che evidenzia modi diversi rispetto a quello di sinistra (il ritratto di Federico, l’unico a non essere eseguito postumo, ci appare più vivido rispetto agli altri, e probabilmente se ne occupò il maestro in persona) è da assegnare a Bernini, con probabile aiuto di Jacopo Antonio Fancelli (Roma, 1606 - 1674), fratello del più noto Cosimo. Jacques Lacan, per esempio, così ha parlato della santa Teresa: “Vous n’avez qu’aller regarder à Rome la statue du Bernin pour comprendre tout de suite qu’elle jouit, ça ne fais pas doute” (“Non dovete far altro che andare a Roma a guardare la statua di Bernini per capire subito che lei sta godendo, non ci sono dubbi”). L’arte e soprattutto l’arte sacra dovevano essere in grado di suscitare meraviglia perché in tal modo la scena rappresentata, il miracolo mostrato sarebbero parsi talmente veri che i fedeli non avrebbero voluto dubitarne. Sarebbero occorsi cinque anni per completare il tutto: il 1652 è l’anno in cui Bernini finisce di attendere al suo capolavoro. Per assicurarsi che i fedeli mantenessero della scena un punto di vista opportuno, Bernini inquadrò l’opera con una grande cornice architettonica, creando una sorta di proscenio teatrale, anzi trasformando letteralmente lo spazio della cappella in un teatro. Certamente, da grande interprete, Bernini seppe giocare sulla sottile differenza che può passare fra estasi e voluttà. Dopo il comma 1 dell’articolo 70 della legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive modificazioni, è inserito il seguente: «1-bis. Bernini concepisce l’insieme come una vera e propria rappresentazione scenica incentrata sul gruppo scultoreo raffigurante santa Teresa trafitta dall’amore divino. La cappella, acquistata dal cardinale Mathieu Cointrel (italianizzato in Matteo Contarelli) nel 1565, il quale nel frattempo era morto, era passata in eredità a Virgilio Crescenzi il quale a sua volta aveva affidato la decorazione pittorica al Cavalier d’Arpino, con cui Caravaggio collaborò durante la sua prima permanenza a Roma. Non a caso i committenti, ossia i membri della famiglia Cornaro, furono qui scolpiti in due palchetti laterali, quasi fossero degli spettatori che assistono idealmente al miracolo. Claudio Strinati, Maria Grazia Bernardini (a cura di). Analisi D'opera Gian Lorenzo Bernini La Cappella Cornaro 1647 ca. Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale. Dalle nuvole s’affacciano schiere angeliche intente a osservare l’evento, e soprattutto, nel mezzo di tale coltre, possiamo osservare la colomba dello Spirito Santo, vera fonte metafisica che giustifica la luce divina che inonda la scena. Prossimo articolo, Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. È così che il marmo si fa carne, il confine tra realtà e finzione tende a svanire e le emozioni prendono il sopravvento. Il committente è il cardinale veneziano Federico Cornaro. La volta con i dipinti di Guido Ubaldo Abbatini. / Estasi amorosissima la mente / l’innebria, e sol d’Amor sospira, e langue / Ma i suoi dolci languori hanno la palma / D’accrescer luce al seno, e piaga a l’alma”. [...] Non era alto, era piccolo, e molto bello, aveva il volto così illuminato che mi sembrava uno degli angeli delle schiere più alte, quelli che sembrano bruciare. Fu sotto il pontificato di Innocenzo X, tra il 1647 e il 1652, che Bernini ebbe occasione di realizzare uno dei suoi più alti capolavori: la Cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria a Roma, una delle più compiute e manifeste espressioni della teatralità berniniana. L'architettura, pittura e scultura si combinano per formare un lavoro di barocco totale. Era la dolcissima carezza dell’anima ad opera di Dio». Per Bernini non si trattò solo dell’utilizzo unitario dell’architettura, della scultura e della pittura. Foto: Finestre sull’Arte. La devozione di Bernini viene confermata, tra gli altri, da Paul Fréart de Chantelou, il collezionista francese designato da Luigi XIV per accogliere Bernini durante il suo soggiorno parigino del 1665, che nel suo diario annotava ogni volta che Bernini gli chiedeva d’accompagnarlo a messa, e da Filippo Baldinucci, che ci informa di come l’artista si comunicasse due volte la settimana e di come tenesse “un vivo pensiero della morte, intorno alla quale faceva bene spesso lunghi colloqui col padre Marchesi suo nipote sacerdote della Congregazione dell’Oratorio nella Chiesa Nuova”. Opera emblematica è la Cappella Cornaro nella chiesa romana di Santa Maria della Vittoria. Ma se l’estasi è di natura contemplativa, in certi casi essa può prendere, travolgere, coinvolgere anche i sensi, diventare vero amore fisico per Dio. Un serafino sorridente le scosta appena un lembo dell’ampia tunica, che nasconde un delicato corpo femminile, ed è pronto a trafiggerle il cuore con un dardo dorato, simbolo dell’amore divino. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n.62 del 2001. Interamente costruita da Bernini nel 1646, questo lavoro unisce le migliori qualità del barocco italiano. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Se dovessimo scegliere un gruppo scultoreo che meglio d’ogni altro possa rappresentare il Seicento e il Barocco, molto probabilmente indicheremmo l’Estasi di santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 1598 – Roma, 1680): difficile pensare a un’altra opera che riesca a gareggiare con il gruppo berniniano in termini di potenza espressiva, capacità di emozionare l’osservatore e di suscitare stupore e ammirazione, perfetta integrazione con lo spazio, sapienza compositiva, maestria tecnica. La cappella Alaleona è stata fino ad oggi considerata un’impresa quasi perfettamente contemporanea alla cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria, nella quale, come già accennato, Bernini scolpì in prima persona il rivoluzionario gruppo/rilievo della Transvereberazione di Santa 219. Bernini, Gian Lorenzo - Opere Appunto di Storia dell'arte su Bernini (architetto,scultuore,pittore ecc..), le sue opere come: Apollo e Dafne, Estasi, Baldacchino, colonnato di San Pietro. Ogni particolare viene studiato da Bernini nei minimi dettagli: l’architettura stessa si può ritenere parte integrante dell’opera. (Usi liberi didattici e scientifici)1. Tuttavia, qualora la loro pubblicazione violasse specifici diritti d’autore, i detentori del copyright possono, in qualunque momento, richiedere la loro eliminazione dal blog, dimostrandone via mail, in modo inequivocabile, la proprietà intellettuale. Foto: Finestre sull’Arte. Si vede la scultura raffigurante L'Estasi di Santa Teresa. Una luce proveniente dall’alto, attraverso una finestra nascosta e schermata da vetri gialli, illumina il gruppo scultoreo; è una luce naturale radente, calda, morbida, dorata, che valorizza al massimo la qualità dei materiali, rendendo ancora più lucido il marmo e conferendogli maggiori effetti di sericità. 2. Il David del Bernini e le Statue Borghese, Il Trionfo della Divina Provvidenza di Pietro da Cortona, Un volto velato nella Cappella Sansevero a Napoli. L’immaginazione berniniana e dunque l’immaginazione barocca esprimono, sul piano teologico, l’ideologia della salvezza. D’altro canto, della necessità di persuadere i fedeli alle giuste cause del cristianesimo fu convinto anche il filosofo e teologo francese Blaise Pascal (1623-1662). ‎Un luogo d'incontro per chi ama l’arte e vuole scoprirne la storia e i segreti. La Cappella Cornaro e l’ Estasi di Santa Teresa di Bernini. È comunque del tutto probabile che i … La basilica che racchiude a pieno tutta la poetica del XVII secolo, conserva la celebre Transverberazione di S Teresa d'Avila meglio conosciuta come Estasi di S Teresa. Ayuda sobre accesibilidad. Cappella degli Scrovegni visita con una guida turistica abilitata: la nostra guida abilitata ti illustrerà questo meraviglioso ciclo di affreschi in tutte le sue parti e peculiarità stilistiche e cromatiche. [...] Veíale en las manos un dardo de oro largo, y al fin de hierro me parecía tener un poco de fuego. Caterina Cornaro committente artistica tra Cipro e Asolo Dal cuore del Mediterraneo alla campagna trevigiana: il viaggio di una regina patrona delle arti Relatori Ch. Il dolore era così forte che mi faceva emettere alcuni gemiti, ma era così grande la dolcezza che questo fortissimo dolore mi dava, che non riuscivo a desiderare che smettesse, né che la mia anima si contentasse con altro che non fosse Dio. Già nell’ambito del Concilio di Trento, un ruolo particolare era stato affidato proprio all’arte, alla quale si era richiesto di «persuadere» i fedeli, convincerli che la strada indicata dai successori di Pietro era quella giusta, l’unica via per conquistare la vita eterna. Articolo precedente Il padre si era stabilito nella città partenopea Il Bernini ha quindi preferito rappresentare il momento culmine dell’estasi, quello che maggiormente trasmette emozioni e sensazioni forti. Malgrado tali ritratti, ci sono stati autori, provenienti soprattutto dalla psicanalisi, che hanno cercato di leggere in termini più “terreni” l’estasi di santa Teresa. Il fedele sa, attraverso la lettura dei Vangeli e delle vite dei santi, che Dio talvolta si rivela agli uomini: un’opera così concepita può trasmettergli una forte emozione, renderlo testimone di un evento soprannaturale e in tal modo convincerlo, persuaderlo che eventi di questo genere sono possibili e non sono soltanto un’invenzione letteraria. Non si tratterebbe, comunque, di visioni forzate: una certa carica sensuale fu avvertita financo dai contemporanei di Bernini. L’altare con l’Estasi di santa Teresa. Prof. Luca Zavagno Ch. Il gruppo di sinistra, meno vigoroso e invece più delicato, denota la partecipazione di un artista diverso e indipendente, capace di “dare già una interpretazione personale del Bernini, pittorica, vibrante e sentimentale” (così Livia Carloni): si tratterebbe di Antonio Raggi (Vico Morcote, 1624 – Roma, 1686), scultore svizzero del Canton Ticino verso il quale sono documentati alcuni pagamenti riconducibili all’impresa della cappella Cornaro. Al sacarle, me parecía las llevaba consigo, y me dejaba toda abrasada en amor grande de Dios. Indirizzo, orario apertura e chiusura, sito web, descrizione del monumento Cappella Cornaro. La luce naturale si rifrange poi sui raggi in bronzo, che rievocano la luce divina che investe la santa, creando suggestivi effetti simbolici: sembra quasi che la luce naturale si sia solidificata, cambiando la propria natura e diventando luce divina. Puoi ascoltare il mio podcast su: Apple Podcasts | Google Podcasts | Spotify | RSS | Cos'è? Leggendo l’opera con quest’ottica si vede come nulla sia lasciato al caso, si verifica in quale modo magistrale Bernini riesca a coinvolgere lo spettatore, creando una fitta rete di rapporti per attirarlo verso la santa e dunque verso Dio. Leggi anche: Il David del Bernini e le Statue Borghese L’arte e soprattutto l’arte sacra dovevano essere in grado di suscitare meraviglia perché in tal modo la scena rappresentata, il miracolo mostrato sarebbero parsi talmente veri che i fedeli non avrebbero voluto dubitarne. La cappella Cornaro in Santa Maria della Vittoria a Roma. Era un dolore fisico ma non corporeo, benché toccasse in una certa misura anche il corpo. Le fiamme, che un tempo avvolgevano la freccia (quella che vediamo oggi è un rimpiazzo posteriore). Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale, https://www.artesvelata.it/wp-content/uploads/2021/01/La-Cappella-Cornaro-e-lEstasi-di-Santa-Teresa-da-Bernini-a-Pascal-arte-svelata.mp3. Occorre comunque sottolineare le differenze che intercorrono tra i due palchetti e che hanno fatto supporre l’esteso ricorso ad aiuti di bottega. Per “incorniciare” il gruppo scultoreo, l’artista progetta una nicchia dall’andamento curvilineo, convessa, inquadrata da due coppie di colonne e sormontata da un timpano anch’esso curvilineo: un espediente per avvicinare l’opera all’osservatore e per accrescere la teatralità dell’insieme. Consulta anche l’articolo intitolato: La scheda per l’analisi dell’opera d’arte. Quel grande amore di cui parla il poeta è lo stesso che Dio dichiara alla santa per mezzo del cartiglio portato dai due angeli nella parte alta della cappella. È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Per procurarsene una fonte inesauribile, Bernini ha voluto aprire una finestra, all’altezza del timpano: la luce naturale in questo modo piove dall’alto illuminando i raggi dorati, coi quali la luce della finestra si fonde, e facendo risaltare le pieghe della veste di santa Teresa scossa dalla visione, il sorriso dell’angelo ben marcato dai contrasti tra la luce e la penombra, il movimento delle braccia della creatura divina che s’appresta a colpire il cuore della santa col suo dardo, il fremito di lei che, in un misto di gioia e dolore, s’abbandona a quella “grande dolcezza” che con tanto ardore aveva descritto nella sua autobiografia.

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