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giochi dei nonni di una volta

giocare. Un altro gioco era quello di arrampicarsi sulle piante. Un altro divertimento spericolato della mia nonna era quello di andare ai pozzi lavatoi e fare l’altalena aggrappandosi al filo dove le donne mettevano a sgocciolare i panni che erano stati appena lavati. mi sono svegliata il giorno dopo, non c’era eletricità quindi non potevo guardare la televisione e Andava nei campi e raccoglieva erba, fiori e ci faceva da mangiare. I giochi di Natale Il Natale era una delle feste più importanti per i nonni. Per i più fortunati. Quelli con i quali i nostri nonni passavano il tempo libero e si divertivano da piccoli? Sicuramente i nostri nonni non avevano tanta tecnologia e tanti giocattoli come ne abbiamo noi oggi, anzi i più possedevano un solo giocattolo. Un giorno dei nonni sono venuti a trovarci per raccontarci la loro infanzia. Due vecchi bottoni servivano per gli occhi mentre naso e bocca venivano disegnati con il carbone o, se si era “benestante”, ricamati con fili colorati. Nei divertimenti c’ erano anche i girotondi: Madamadorè, Il mio bel castello, gatto e topo e molti altri, alcuni li facciamo anche oggi. A questo punto ognuno doveva prendere un sasso piatto e metterlo sul primo quadrato. Quindi se li costruivano da soli; ad esempio mia nonna aveva delle bambole e lei si divertiva a giocarci, anche se ci giocava da sola perché era un po’ lontana dal paese. Mia nonna giocava con sassolini, bastoncini e le dita delle mani; non abbiamo bisogno di tanti giochi per divertirci, basta stare in compagnia e avere fantasia!!! Non saranno bambole confezionate in negozio, non saranno sofisticate ed eleganti ma per me e mia sorella sono le bambole più belle del mondo!!! Il primo giocatore lancia un sasso ad occhi chiusi e salta sulla casella dove questo è caduto, cercando di indovinare il Paese. Il gioco della campana lo faceva anche la mia bisnonna, disegnavano per terra con un gessetto un grande rettangolo diviso in dieci parti . Scopriamoli insieme. Erano molti i giochi che potevano fare con poche cose e tanta voglia di giocare e soprattutto di stare tutti insieme, non mancavano i litigi, ma poi si tornava a giocare e a fare anche scherzi, stando attenti poi alle varie punizioni perché, come mi ha detto la mia nonna “bis”, i genitori di allora erano molto severi, pensate che prima i bambini davano ai propri genitori del voi o del lei. Tutti i giochi di legno venivano poi dipinti a mano e abbelliti con decorazioni in stoffa. Le squadre, invece, in fila l'una di fronte all'altra, distanti ognuna circa 15 passi dalla linea al centro del campo. I giocattoli in legno, oggi diffusi nel settore eco-friendly, una volta erano la normalità. Mi sono resa conto che i bambini passavano tanto tempo tra di loro giocando spensierati e felici. Un altro gioco molto di moda a quel tempo era giocare a calcio in un vecchio campo, che ora non c’è più, ed usare come palla qualsiasi cosa rotolasse. Le bambine avevano le bambole di pezza che venivano ritagliate da vecchie lenzuola e imbottite con lana di pecora, pezzettini di stoffa o erba essiccata. GIOCATTOLI E DIVERTIMENTI DI UN TEMPO LONTANO. Non esisteva completamente l’elettronica. Mia nonna Marzia non aveva tanti divertimenti così li doveva inventare insieme ai suoi amici. Mia nonna e i suoi amici ci giocavano sempre a ricreazione e lei era la seconda migliore. Gli abiti, rigorosamente fatti a mano venivano cuciti dalle nonne, mamme e qualche volta dalle stesse bambine, usando cose che potevano permettersi; oggi io a casa ho una bambola grande, con capelli dorati che profuma di vaniglia….. Le armi erano costruite da bambini: fucili, pistole e archi. I giochi di una volta: come si divertivano i nostri nonni: I giochi tradizionali popolari si praticavano all'aria aperta, nelle piazze e nei cortili, erano semplici passatempi che richiedevano velocità, destrezza e tanta fantasia. 2 talking about this. Ci hanno detto che una volta, visto che i soldi erano pochi, i ragazzini si costruivano i giochi da soli. Intanto fuori aveva smesso di piovere, quindi ci siamo incamminati per il bosco in direzione di casa, con la promessa dentro me stessa di trascorrere un po’ più di tempo ad ascoltare le storie dei miei nonni. s.g. bosco. L’argomento sui giochi di una volta sin dall’inizio si è rivelato un filo conduttore ideale, il quale permette, a mio parere, la possibilità di coinvolgere attivamente il vissuto dell’allievo e successivamente fornire alla classe degli strumenti per la scoperta e la ricerca, quali le fonti storiche di varia natura, per confrontare il loro quotidiano con quello delle generazioni passate. Quando era sola giocava con l’unica bambola, fatta di pezza cucita da sua nonna. Giocattoli e divertimenti di un tempo lontano. Bambole di pezza giochi nell’aia, giocattoli di un tempo lontano. Sapevano costruirsi una cerbottana o un fischietto, giocavano a correre nei sacchi o al tiro alla fune. Si divertivano molto perch. Quando erano piccoli i miei nonni non godevano di tutti i vantaggi che ci sono oggi, per esempio, a scuola non andavano nè in macchina nè con il bus ma a piedi. Quando ci siamo trovati abbiamo iniziato a costruire le bambole di pezza con scarti di vestiti, lana e Non ho mai avuto un giocattolo vero e proprio ma io e mia sorella gemella ci ingegniamo ugualmente per divertirci. “BAMBOLE DI PEZZA E GIOCHI NELL’AIA: GIOCATTOLI E DIVERTIMENTI DI UN TEMPO LONTANO. Poi di ritorno da scuola per la strada mi capita di trovare scatolette vuote di fiammiferi, le raccolgo e le porto a casa, anche queste mi servono per il mio servizio di  cocci e pentoline!!! In primavera, in estate e in autunno i giochi con il bel tempo venivano svolti nei campi, nei boschi e sui monti. Nonni che ringrazio molto per aver fatto conoscere ai loro nipoti e a noi un pezzetto del nostro passato, BAMBOLE DI PEZZA E GIOCHI NELL’AIA, di Ambra Marcon, prima classificata, Giocattoli e divertimenti di un tempo lontano. Dopo un po’ che camminavamo iniziò a piovere. La notte di Natale era detta “sa notti de xena” perché dopo la Messa di mezzanotte si mangiava in abbondanza. I giochi al chiuso e da tavolo erano pochi. I nostri nonni da piccoli giocavano diversamente da noi, ora possediamo ogni gioco che vogliamo, invece loro non avevano niente . Il gioco preferito di mio nonno non era. A mio nonno Dario d’estate piaceva andare a fare il bagno alle “culline al pozzo della sdrugola”, sul torrente Rio a Maresca, dove c’erano delle piscinette naturali formate dai sassi del fiume, dove l’acqua era calda . camino con una cioccolata calda e sette coperte!! A questo punto ognuno doveva prendere un sasso piatto e metterlo sul primo quadrato. Il gioco della campana,con un pezzettino di mattone, disegnavano dei quadrati con dentro dei numeri e buttandoci sopra un sassolino dovevano saltare dentro ai quadrati fino a riprenderlo, senza pestare i contorni, poi giocavano a nascondino, a palla, alle belle statuine, al gioco dei quattro cantoni, ad acchiappino e poi senza che mamma Natalina lo sapesse, faceva la bambina un po’ disubbidiente e andava insieme ai suoi amici lungo il fiume Maresca saltando da un sasso all’altro. Fra molti anni, ma proprio tanti, diventerò la nonna di Ambra, la bambina che voi conoscete e che ha messo nero su bianco quello che vi racconto. I giochi di strada, ovvero come ci si divertiva una volta. Giochi di una volta Il gioco è l’espressione più autentica della cultura umana, è sempre “figlio del tempo” e si adatta al contesto sociale in cui si svolge. Correlati. maestra, se i bambini non si comportavano bene, la maestra gli dava le bacchetate nelle mani e non c’era neanche la ricreazione. Un altro gioco di cui mi aveva parlato, che però io non ho mai provato, è “Loja e Shteteve”, il Gioco dei Paesi. Ieri ho chiesto ai miei nonni quali giochi facevano quando erano piccoli, ma siccome non avevano tante cose i loro giochi erano semplici, eccone alcuni raccontati da loro. Con scatole vuote, che troviamo in giro, facciamo delle pentole, i gusci di noci li trasformiamo in tazzine ed ecco fatto!!! S. L.N ella scuola di oggi, rispetto a quella dei nostri nonni, le punizioni sono molto diverse in confronto a quelle di una volta perché le maestre ti punivano mettendoti in ginocchio sui sassi, dietro la lavagna, e se erimancino ti davano una bacchettata sulla mano. Per questi divertimenti non c’era il bisogno di alcun giocattolo o oggetto particolare; per fare lo scivolo era sufficiente usare l’argine del fiume e i pantaloni corti, macchiati di verde e marrone facevano capire alla bisnonna che il nonno, aveva giocato a scivolare. Mio nonno invece si divertiva a giocare con il cerchio di una bicicletta (senza la gomma) e un bastone, con il quale spingeva il cerchio lungo la strada: anche in questo caso c’era un vincitore ed era quel bambino che arrivava più lontano senza far mai cadere il cerchio. Mio nonno Pierino, che e’ il più anziano dei miei nonni, viveva in campagna a Pistoia e giocava sempre con il suo amico Livio in un piccolo torrente vicino a casa sua, l. giocavano con barchette fatte da loro, si divertivano a schizzarsi, a prendere pesci e girini e a fare saltare i sassi piatti nell’acqua. strana: mi sono svegliata, era tutto un sogno! D’inverno con la neve si giocava con sci rudimentali, si giocava a pallate di neve e si facevano grossi pupazzi. I giochi si facevano spesso per strada, ora fuori ci stiamo proprio poco, ci muoviamo poco e stiamo troppo davanti alla tv e al computer. Abbiamo preso la corda e uno per uno la saltavamo: io ho fatto ventuno salti!! Bambole di pezza e giochi nell’aia e divertimenti di un tempo lontano”, Una  sera  come  tutte  le  altre  dopo  aver  mangiato  andarono  a  letto, l, a  mamma  della  mia  nonna  spense  tutte  le  luci  e  si  misero  a  dormire,  d, urante  la  notte   sentirono   dei  rumori  e  impauriti   rimasero  a letto. Mia nonna si divertiva così non avendo la casa per le bambole andava nell’aia, prendeva un panchetto ci metteva qualche pezzo di stoffa e ci faceva il letto. Insomma ho fatto tutti i giochi di mia Vi accontento subito: Un altro gioco molto praticato era palla a muro, dove cantando delle filastrocche la palla veniva lanciata contro il muro, ripresa e così via, finché non cadeva, per un errore, a terra. Nella stalla era tutto a posto, mia nonna impaurita andò nell’aia e trovò tutto distrutto,piangendo tornò a casa e gli raccontò cosa era successo nell’aia,suo fratello triste gli disse: ”Non ti preoccupare,ti aiuterò io a risistemare tutto”, mia nonna rispose: ”Grazie!”. Ce ne hanno illustrati alcuni, mentre altri li hanno costruiti proprio sotto i nostri occhi. Questa è la mia infanzia che a voi può sembrare povera e forse triste, ma per me non è così: la felicità penso che stia nelle piccole cose, come stare insieme alla persone care e divertirsi con poche cose ma con tanta fantasia e immaginazione!!! Si mettevano in tondo e facevano il girotondo, giocavano con i tappi delle bottiglie , giocavano a campana, con i rocchetti del filo di cotone, a pallone e a mosca cieca. Cose belle al tempo prolungato della scuola media Scotti di Ischia dove per un pomeriggio i nonni dei ragazzi sono ritornati nelle aule per giocare ai giochi di una volta insieme ai loro nipoti. Il recupero dei giochi tradizionali rappresenta pertanto la riscoperta della propria storia, delle proprie origini e del senso di appartenenza. Posted by: Daila Cecchi | on Aprile 25, 2016. Sono stati piccoli in un periodo di povertà, quando per giocare bastava veramente poco, non come oggi, che noi bambini ci annoiamo con tutto e quello che abbiamo non ci basta mai! I bimbi di quei tempi si divertivano anche a ballare nelle piazze e ogni occasione di incontro era sempre una gioia, un divertimento e un’occasione per stare insieme. Poi giocavano a calcio, ma siccome non si trovavano i palloni di plastica come adesso, giocavano con una palla ricavata dal cartone pressato e legato stretto stretto con uno spago. Azienda agricola familiare che si dedica alla produzione artigianale di succhi di frutta, confetture, verdure sott'olio e farine. oltre a costruirsi le armi, si nascondevano, correvano, facevano la lotta e fingevano di rimanere feriti o di morire. e abbiamo disegnato la griglia per giocare a campana, all’inizio non mi riusciva, poi ho capito come L’anno scorso, quando era andata via la luce e la corrente, non c’era altro da fare che stare davanti al nonna che sembravano noiosi ma non lo erano; ma alla fine del divertimento mi è successa una cosa Una sera come tutte le altre dopo aver mangiat… Il gioco preferito di mio nonno non era uno solo ma tanti, come ad esempio nascondino, acchiappino e tirare a qualsiasi cosa con la fionda. I giochi di una volta, quelli che appassionavano i nostri nonni, sono ancora molto attuali. Uguali, così non ce le litighiamo! Altri giochi di gruppo da fare fuori erano : Campana, forte colonna ,un gioco dove uno si metteva con la testa al muro e gli altri gli dovevano salire sopra e lui non doveva mai cadere e se cadeva toccava ad un altro ,rimpiattino (nascondino) , sbarba cipolle, dove alcuni bambini si siedono uno sopra l’altro e uno deve tirarli via tutti fino ad arrivare all’ultimo , poi c’è il salto alla corda . Un altro gioco con cui il mio babbo e i suoi amici  si divertivano molto era il Subbuteo, dove si facevano dei tornei molto agguerriti. La mia nonna Rosanna e il mio nonno Celso mi dicono sempre: “ ai miei tempi non c’erano tutti i giochi che avete oggi,ma eravamo più contenti e si apprezzavano molto di più tutte le cose”, ai miei tempi…… quando ero piccino io……., quando io ero piccola come te……., ai nostri tempi……. Un gioco molto divertente che faccio sempre con la nonna s’intitola “Hapu kyçe, mos u hap!” Si gioca in due o più giocatori, mettendo i pugni uno sopra l’altro; un giocatore, che non li mette, deve cercare di aprire quelli dei suoi avversari, infilando il ditto dentro e ripetendo più volte: “hapu kyçe, mos u hap!”, cioè “apriti lucchetto, non aprirti!”, finché non glieli ha aperti. Ma un giorno la nostra nonna ci ha fatto una sorpresa: con ovatta, stracci e lana ci ha confezionato due bellissime bambole!!! Come mi piacerebbe averne una! Facendo un confronto tra i giochi di ora e quelli dei nostri nonni per me erano meglio quelli di prima perchè si svolgevano quasi tutti all’aperto ed in compagnia, adesso con i telefoni cellulari, tablet, televisione, video games, internet, possiamo anche giocare da soli e dentro casa, ma ci perdiamo il gusto di conoscere tanti amici e anche la natura dei nostri paesi, che sono circondati da boschi, attraversati da fiumi che noi conosciamo poco. Un giorno,insieme ad una sua amica di nome Sara sotto il ponte di Borgo Freddo,in un punto dove l’acqua era molto alta e i sassi scivolosi, saltando da un sasso all’altro scivolarono dentro l’acqua facendo un bel bagno, e la mamma della Sara accese la stufa a legna per farle asciugare dopo aver fatto una bella brontolata e forse anche qualche sculaccione. See our User Agreement and Privacy Policy. La bambola aveva i capelli di lana e era vestita con un vestitino fatto a maglia. I giochi di una volta in Abruzzo. Un gioco era quello del tappino. Giochi di una Volta per eventi in piazza e al centro commerciale Ma questa sezione ti presenta anche iniziative e animazioni per riportare la magica atmosfera dei giochi di una volta all'aperto, in ambienti non convenzionali come il centro commerciale e la scuola. Nei divertimenti c’ erano anche i girotondi: l mio bel castello, gatto e topo e molti altri, alcuni li facciamo anche oggi. Quando ancora la play station era solo fantascienza. Il pallone era il gioco principale. nostri nonni Ah, dimenticavo…, appena siamo arrivati a casa sono corsa in soffitta insieme ai miei nonni e da un baule impolverato mia nonna ha tirato fuori una bambola di pezza fatta da sua madre, non è come le bambole di oggi tutte di plastica, ma io mi sono innamorata di questo giocattolo e lo conservo gelosamente insieme ai miei giochi preferiti. Looks like you’ve clipped this slide to already. Le bambine ad esempio si divertivano a confezionare bambole di pezza, cucite con le loro mani, si facevano dare delle lenzuola vecchie dalle loro mamme ci disegnavano la sagoma della bambola, la ritagliavano e la cucivano imbottendola con la lana tosata dalle loro pecore, come occhi usavano dei vecchi bottoni, per i capelli altra lana e la bocca era ricamata con il filo rosso. Troverete un po'di più che gratuiti 3500 noi! La bella insalatina e’ un gioco che piace tanto anche a me ed ai miei amici, noi lo chiamiamo il gioco della cavalletta, un bambino si mette in ginocchio e gli altri, Il gioco della campana lo faceva anche la mia bisnonna, disegnavano per terra con un gessetto un grande rettangolo diviso in dieci parti . Tra tutti i divertimenti dei miei nonni, c’era anche sassolino, un gioco dove a turno si tira un sasso in aria e, prima di riprenderlo, bisogna riuscire a raccogliere uno, due , tre , quattro, fino a nove sassolini che rimangono sul tavolo. Quando siamo annoiate scendiamo lungo la riva del fiume e andiamo a pescare i broccioli, facciamo una vera e propria gara a  chi  ne prende di più!!! Hotel Resort. Si giocava tirando la palla contro un muro dicendo una filastrocca: “palla dorata, dove sei stata, dalla nonnina, cosa ti ha dato, una pallina, falla vedere, eccola qua!” e si doveva parare la palla con la gonna. moderni, sono andata fuori a giocare e mi sono divertita tanto!!! Bambole vere! Uguali, così non ce le litighiamo! Si divertivano molto perché oltre a costruirsi le armi, si nascondevano, correvano, facevano la lotta e fingevano di rimanere feriti o di morire. Comunque trovo spunto di gioco anche quando accudisco i coniglietti : per esempio se mia sorella non c’è prendo uno di quei morbidi batuffoli e faccio finta che io sono la mamma e lui il mio bambino… Questi sono si giochi che faccio quando ho del tempo libero che non è molto perché dopo la scuola da quando abbiamo perso il babbo dobbiamo aiutare la mamma nei campi e badare agli animali… La mia nonna Roberta mi racconta con cosa si divertiva da piccola: a giocare a nascondino, a campana e a calcio perché bambole e giocattoli non ne avevano, ma il suo gioco preferito era andare a suonare i campanelli le sere d estate. Col nostro aiuto. We use your LinkedIn profile and activity data to personalize ads and to show you more relevant ads. Posted in Argomentiamo, pensiamo libera-mente!, Dal passato, Feste e progetti | Commenti disabilitati su L’Appennino si racconta…/ classi quarta e quinta Tags: Bambole di pezza e giochi nell'aia, giochi dei nonni, L'Appennino si racconta, Notizie dal passato recente, storie dei nonni, Oggi ho chiesto al mio babbo quali erano i giochi e i divertimenti di tanto tempo fa, cioè quelli con cui passavano il tempo e si divertivano i miei nonni e anche i miei genitori. Questi erano i giochi “invernali”,poi quando arrivava il tempo bello tutti nell’aia a giocare all’aria aperta…, e questo era uguale anche per il mio nonno che abitava a Lucca. campo di gioco. 9 giochi di una volta da tramandare alle nuove generazioni Condividi su Facebook Salva Genitori, zii e nonni sono sempre alla ricerca di nuovi giochi per bambini per far divertire figli e nipoti all'aperto in alternativa dei soliti Playmobil e LEGO, non solo in occasione di una festa di … If you continue browsing the site, you agree to the use of cookies on this website. I giochi erano a costo zero e decisamente inclusivi, nessun bimbo veniva escluso. I giochi costavano troppo e non tutti se li potevano permettere. Mia nonna da bambina giocava con una bambola di stoffa che gli aveva fatto la sua mamma. I miei nonni Renzo e Oriella sono nati e cresciuti in un paesino della Montagna Pistoiese chiamato Casa di Monte. Noi siamo i Clowns Nuvoletta e Semola dell’ Associazione Nuvoletta e i giochi dei nonni. Mia nonna invece preferiva giocare a mamme con delle bambole di pezza, che venivano fatte dalle mamme, se il tempo era bello giocava con le sue amiche a campana (gioco svolto disegnando una griglia in terra con del gesso, bisognava saltare all’interno della griglia senza toccare i bordi), a nascondino oppure a saltare la corda. di Chiara Martinelli Ai tempi di mia nonna, non c’erano i giochi di oggi. I giocattoli scarseggiavano ed erano oggetti molto semplici: palle, palloni, cerchietti, tamburelli, bicicletta, calcio balilla,tombola, carte e dama e in alcuni luoghi di ritrovo per ragazzi era disponibile il Monopoly. La mia nonna aveva la fortuna di avere il babbo falegname che gli faceva giochi di legno ad esempio: una carrozzina verniciata di azzurro che la mia nonna oltre a tenerci le bambole ci teneva un gattino di nome Pippo Rosso, poi gli aveva fatto un tavolino con le seggioline per le bambole e una poltroncina,che ancora oggi la tiene per ricordo,dove si sedeva lei quando giocava a mamme e “signore”,le aveva fatto anche un piccolo taglierino e una piccola spianatoia di legno e quando la sua mamma faceva la pasta anche lei si metteva li vicino e spianava. Un altro gioco che si divertivano a fare quando si riunivano tutti assieme lo chiamavano”ci bè zuppalo nel caffè”; per fare questo gioco occorrevano 2 bastoncini, uno veniva messo a cavalcioni ad un sasso e con l’altro ci si batteva sopra per farlo volare in aria, vinceva chi lo lanciava più lontano. Mi chiamo Giovanna e sono una bambina di otto anni. Progetto Comenius Una  sera  come  tutte  le  altre  dopo  aver  mangiato  andarono  a  letto, la  mamma  della  mia  nonna  spense  tutte  le  luci  e  si  misero  a  dormire,  durante  la  notte   sentirono   dei  rumori  e  impauriti   rimasero  a letto. Semplicemente un bambino dirige il gioco recitando la filastrocca, tutti gli altri seguono compiendo i movimenti da lui indicati; il tutto saltellando senza mai fermarsi. If you continue browsing the site, you agree to the use of cookies on this website. Un altro passatempo che amava molto era andare a pesca di “broccioli” (piccoli pesci) nel fiume, per pescarli bisognava entrare nell’acqua fino alle ginocchia ed usare una vecchia forchetta da cucina. 728 likes. Mio nonno Pierino, che e’ il più anziano dei miei nonni, viveva in campagna a Pistoia e giocava sempre con il suo amico Livio in un piccolo torrente vicino a casa sua, lì giocavano con barchette fatte da loro, si divertivano a schizzarsi, a prendere pesci e girini e a fare saltare i sassi piatti nell’acqua. Andava  nei  campi  e  raccoglieva erba, fiori  e  ci  faceva  da  mangiare. La mia nonna si divertiva anche a confezionare degli abitini graziosi per la sua bambola. Si disegnano quattro quadrati per terra e si dà ad ognuno il nome di un Paese, ad esempio Romania, Albania, Italia e Polonia. Ai suoi tempi ,non c’erano molti giochi e quindi i bambini si divertivano ad inventarsi giochi anche con nulla,la mia nonna mi ha raccontato che passava tanto tempo a giocare con due pentoline di rame facendo finta di giocare a mamme oppure a “signore”. ... Devo dire che è stato molto apprezzato il fatto di aver riposto ancora una volta la fiducia in no ... Vi abbraccio tutti e grazie per il supporto che ci date con le vostre innumerevoli manifestazioni di affetto. Oltre a questi giochi c’ era la guerra: prima si costruivano armi di legno e pietra e poi facevano finta di combattere. Per i maschietti erano di gran moda archi e fucilini costruiti con il legno, un po’ di spago e un tappo di sughero. Anche la pista elettrica delle macchine e il trenino elettrico hanno fatto giocare tanti bambini per molte generazioni. Gli fece un bel rimprovero con voce molto seria, dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante fece una gran risata e gli disse che lui era giovane ma se andavano dalle persone anziane si potevano impaurire gli fece promettere che non lo facessero più. Quando era troppo freddo o pioveva si riunivano intorno al focolare, stufe e caldani a parlare di storie paurose di mostri immaginari. La notte  passò,  era  giorno  nonna  suo  fratello  e  sua  mamma  si  alzarono,  andarono  a  fare  colazione  e  si  vestirono,   dopo  andarono   a  vedere  cosa  era  successo   fuori. Salvato da Lella Zavix. Noi bambini di oggi dovremmo imparare dai bambini di quel tempo passato quando non importava quanti giochi avevi, se erano alla moda o tecnologici, bastava solo stare INSIEME! You can change your ad preferences anytime. Il recupero dei giochi tradizionali permette la riscoperta della propria storia e delle proprie origini ma soprattutto è un modo per creare vicinanza, una sorta di “ponte” tra generazioni che oggi, in una società all'ordine di click, sembrano essere non solo distanti anagraficamente ma anche nella comunicazione, nel parlare “la stessa lingua”. Ad esempio, i cavalli a dondolo, icona dei giochi per bambini, si usavano moltissimo quando i nostri nonni erano piccoli: questi erano realizzati interamente in legno dipinto e la sella era fatta di stoffa. Si divertivano tanto in compagnia. solo ma tanti, come ad esempio nascondino, acchiappino e tirare a qualsiasi cosa con la fionda. Questi sono alcuni dei racconti scritti dai ragazzi con l’aiuto dei nonni. subito i miei amici. Si giocava anche con i cerchi delle biciclette senza il copertone e con i trampoli di legno. Un altro gioco era “treppio” che consisteva nel prendere dei sassolini lanciarli in aria con il palmo della mano e riprenderli con il dorso della stessa, anche qui vinceva chi riusciva a riprenderne il più possibile. Avevamo un grande parco vicino, che era recintato da un grande muraglione che lo circondava tutto. I regali delle feste a quei tempi erano pochi, ad esempio un trenino di legno o di latta oppure un soldato a cavallo. Io sono rimasta molto incuriosita ed affascinata da questi giochi, soprattutto mi sono accorta che non ci voleva molto per essere felice e giocare, bastava qualcosa di semplice e di bello per avere la scusa di giocare. Venivano anche utilizzati come giocattoli, oggetti comuni come il fazzoletto, ( per giocare a bandierina), stecchi e pezzi di legno come spade, lance o frecce per il tiro a segno, infatti molti giochi erano di movimento e all’aperto. Da sempre, il gioco è un’attività importantissima per lo sviluppo armonioso dei bambini. Mia nonna e i suoi amici ci giocavano sempre a ricreazione e lei era la seconda migliore. Poi abbiamo preso un gessetto A volte, quando non le vedeva la mamma, giocavano a fare le sfilate indossando i vestiti che trovavano nell’armadio dei nonni. Ai tempi di mia nonna, non c’erano i giochi di oggi. https://www.youfriend.it/i-giochi-di-una-volta-come-si-divertivano-i-nostri-nonni Sono qui al tavolo di cucina con la mia nonna accanto a me che mi racconta…………. D’estate si divertivano anche a fare il bagno nel fiume e giocavano con i tappi delle bottiglie come se fossero biglie disegnando una pista per terra con tante. 1. L’ho chiesta tanta  volte ai miei genitori e a volte non capisco perché ci sono compagne che ne hanno diverse oltre che pupazzi e altri tipi di giochi e io e mia sorella non ne possiamo avere nemmeno una da dividere io e lei!!! Adesso possiamo giocare a signore che preparano da mangiare!!! Come giocavano i In primavera giocavano per lo più con la palla, un gioco che piaceva fare a mia nonna era quello di “palla a muovere” che si giocava con la palla contro un muro e si diceva una filastrocca che recitava così : ”A muovere , non muovere ,non ridere(cioè stare zitti non recitare la filastrocca), con un piè , con una mano ,a battere , zigo zago , violino ,un bacino ,tocco terra , tocco cuore ,angelo , madonna e girasole “. Classi Prima I, Seconda I. Mio nonno per scaldarci ha acceso subito il fuoco nel camino e, mentre ci asciugavamo, mia nonna mi disse di come erano cambiati i tempi da quando lei era bambina. Con il gesso o con un pezzetto di mattone si disegnava una pista in terra. Ah, dimenticavo…, appena siamo arrivati a casa sono corsa in soffitta insieme ai miei nonni e da un baule impolverato mia nonna ha tirato fuori una bambola di pezza fatta da sua madre, non è come le bambole di oggi tutte di plastica, ma io mi sono innamorat. La mia nonna aveva due bambolotti di celluloide che mi ha fatto vedere e le chiamava Patatina e Gigetto. Nonno mi dice sempre che un oggetto comune che tutti hanno, può essere utilizzato per fare diversi giochi; il fazzoletto, appunto, può diventare: una bandierina, una bandana per fare il pirata, una benda per giocare a mosca cieca, oppure una bandana per fare il bandito o per nascondere gli oggetti e indovinare cosa sono. vevamo un grande parco vicino, che era recintato da un grande muraglione che lo circondava tutto. Un gioco molto popolare era la campana che consisteva nel disegnare in terra sei quadrati con dei numeri dentro dove bisognava saltarci dentro con un piede. Se uno non riusciva a fare tutta la filastrocca senza far cader la palla passava la mano al compagno di gioco, altrimenti se ci riusciva passava al livello successivo, facendo il gioco ancora più difficile tipo tutto con un piede ecc. La mattina è tornata la corrente, ma siccome i giochi di mia nonna sono più divertenti di quelli Di porcellana, con capelli biondi lunghi e vestiti bellissimi!!! Il tempo libero Uno tra questi era “Onomana donomana’’, un gioco in cui si contano le dita delle mani cantilenando: “Onomana donomana, trieferi kanaferi, pesë pesë xhinaferi, urthi çiurthi, zingëlamanurthi, zëfëliçe këtë hiqe, fute në fur edhe piqe!

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