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poetica di aristotele analisi

Il nome ornamentale (κόσμος) non è delineata nella Poetica: si è supposto che potesse indicare l'epiteto ornato o i sinonimi (Pelide). Nel testo l'unica unità presente è l'unità di azione. Poesia Le forme possono anche variare a seconda dei tipi di imitazione: un epico – si tratta di una narrazione oggettiva di ciò che è accaduto prima, i testi sono basati sulle impressioni soggettive del narratore, il dramma descrive gli eventi nella dinamica. da | 13 Dic 2020 | Senza categoria | 0 commenti | 13 Dic 2020 | Senza categoria | 0 commenti Il punto di vista omeopatico concepisce la catarsi come una purgazione della compassione e della paura attraverso di loro (simile mediante il simile). Da quest'ultima asserzione si capisce perché Aristotele dica che il poeta possa poetare anche intorno a fatti realmente accaduti, sempre che questi siano regolate intorno ai concetti di verosimiglianza e di necessità drammatica. Essa, inoltre, giunge alle conclusioni senza trarle da premesse e mette le cose sotto gli occhi (Προ ομματων). Segue una digressione sulla pretesa di paternità della tragedia e della commedia da parte dei Dori, i quali pongono come prova l'etimologia dei due generi: nel caso della commedia fanno risalire l'origine nei κῶμαι (δῆμοι per gli Ateniesi), ossia i villaggi in cui i comici portavano i loro spettacoli; in maniera simile, anche il termine δρᾶμα (dràma) deriva dal verbo dorico δρᾶν, che significa "fare", mentre per esprimere lo stesso concetto gli Ateniesi dicono πράττειν. In questo primo capitolo tratta dei mezzi, che sono il ritmo, il linguaggio e l'armonia, di cui ogni arte in misura maggiore o minore si avvale: l'auletica fa uso del ritmo e dell'armonia, la danza solo del ritmo, la poesia del linguaggio puro (τοῖς λόγοις ψιλοῖς). La metafora è in grado di legare tra loro due termini che altrimenti sarebbero impossibili da collegare, ma per far questo ci vuole talento, perché la corrispondenza potrebbe essere forzata o inesistente. Etica Nicomachea . Dopo la laurea, il filosofo divenne precettore del futuro imperatore Alessandro. Le forme d'arte che si avvalgono di tutti i mezzi sopradetti sono la poesia ditirambica e quella epica da un lato, la tragedia e la commedia dall'altro, con la differenza che le prime due adoperano questi mezzi "tutti insieme" (ἅμα πᾶσιν), la tragedia e la commedia "come parti" (κατὰ μέρος) separate. CAPITOLO XI: Aristotele definisce cosa siano la peripezia, il riconoscimento ed una terza azione drammatica, la catastrofe (πάθος). CAPITOLO XX: In merito alla elocuzione, Aristotele lo distingue in lettera, sillaba, congiunzione, nome, verbo, caso e proposizione. Se queste sono le analogie, le differenze riguardano la lunghezza ed il metro. La catastrofe è invece un'azione che porta il dolore sulla scena ed è diretta conseguenza di un'azione precedente: così Edipo che si acceca è conseguenza del riconoscimento di Giocasta come sua madre. CAPITOLO XII: Aristotele passa ora alle “parti sotto l'aspetto della quantità”, ovvero la struttura “tecnica” della tragedia. Nella tragedia il meraviglioso è relegato fuori scena o, se introdotto, è reso verosimile solamente quando si debba scegliere tra un “possibile non credibile” (δυνατα απίθανα) ed un “impossibile verosimile” (αδύνατα εικότα). Il pensiero appartiene alla sfera della Retorica ed è lì analizzato, ma viene utilizzato nell'azione drammatica per destare emozioni. La Metafisica di Aristotele: analisi e concetti fondamentali di una delle opere più importanti dell'autore greco e della filosofia intera Divisione dell’imitazione rispetto al mezzo. Questi quattro elementi devono essere riuniti per costruire una tragedia perfetta, che inoltre deve avere il coro come personaggio del dramma e non deve essere di fattura epica (ossia mai narrare una tragedia con più di un mito). CAPITOLO XXV: Aristotele passa ora ad esaminare gli errori – presunti od effettivi – rilevati nella stesura delle composizioni drammatiche ed epiche. La Poetica risale al secondo periodo ateniese di Aristotele: il filosofo torna nella città attica lasciando la Macedonia, dopo che i rapporti con Alessandro, … CAPITOLO XIII: Aristotele circoscrive ulteriormente le azioni da imitare ed i personaggi da mettere in scena. I primi tre sono gli obiettivi della mimesi, il quarto ed il quinto i mezzi e l'ultimo il modo. F. Picardi. Le tragedie che raggiungono meglio l'effetto catartico sono quelle con il finale più doloroso: per questo motivo Aristotele definisce Euripide “il più tragico di tutti i poeti”, sebbene nella struttura (come specificherà nei capitoli successivi) sia più debole di altri. Ad esempio, avletika e kifaristika sulla base di armonia e ritmo, mentre la creatività verbale utilizza principalmente prosa e metro. È il caso dell'Odisseo falso messaggero, nel quale l'eroe travestito si fa riconoscere mediante la prova dell'arco, cosa che non ha alcun presupposto nella scena (non c'è infatti, come nell'Odissea, alcuna Penelope che dà il presupposto logico); il riconoscimento in questione si rivela quindi artificioso, perché non avviene tramite l'azione teatrale, ma solo grazie alla conoscenza del pubblico del poema omerico. Di conseguenza, diversi metodi sono usati durante la riproduzione. Essa può operarsi in quattro modi, che implicitamente Aristotele divide secondo gerarchia, secondo il precetto che un eccidio lo si può “o fare o non fare consapevolmente, o fare o non fare inconsapevolmente”. La poiēsis è più filosofica dell’historia – afferma Aristotele (cfr. La traduzione normalmente accreditata è infatti molto diversa e suona così: Qui tratteremo della poetica nel suo insieme e delle sue forme, quale finalità abbia ciascuna di esse, e come si debbano comporre … Si tratta di un trattato interamente dedicato al dramma. CAPITOLO VII: Aristotele passa ora ad analizzare la struttura della favola, la quale – come tutte le cose belle e necessarie – deve avere un certo ordine ed una certa estensione. Il trait d'union tra queste quattro varietà è dato dal fine di improntare al carattere un senso di nobiltà e grandezza, malgrado le sue infermità di carattere: il carattere deve essere come un quadro che, sebbene non venga meno alla somiglianza, è tuttavia più bello dell'originale. Così mette in relazione l'antichità con la cultura. Seleziona una pagina. Abstract. Infine l'ottimo fra tutti (κρατιστον) agire incoscientemente e non portare a termine, come il mancato sacrificio di Oreste nell'Ifigenia in Tauride. La favola (μυθος) è la “composizione di una serie di atti o di fatti”; è il costituente più importante perché la tragedia non è “mimesi di uomini, bensì di azioni e di vita”, e perché senza di essa non ci può essere tragedia. La metafora (αλλότριον ονομα) “trasferisce” ad un oggetto il nome proprio di un altro: può avvenire dal genere alla specie (la nave è ferma --> la nave è ancorata), dalla specie al genere (mille e mille imprese --> molte imprese), da specie a specie (attingere la vita --> togliere la vita, o tagliare l'acqua --> attingere l'acqua) o analogia (A: B=C: D --> Coppa: Dioniso=Scudo: Ares, da cui Coppa --> Scudo di Dioniso o Scudo --> Coppa di Ares). Essi producono una varietà di oggetti. Gli altri sono per lo più errori di cattiva ermeneutica. Naturalmente sono stati invece rispettati tutti gli a capo che coincidono … Essi possono essere suddivisi in due categorie: le opere exoteriche, creati sotto forma di dialoghi e probabilmente necessario al pubblico, e le opere scritte da lui solo per una ristretta cerchia di discepoli. Si sa che è nato a Stagira tra il 384 e il 383 aC Aristotele quasi venti anni trascorsi a studiare nella grande Accademia di Platone. Nella tragedia, gli spettatori sono portati a provare terrore giacché conoscono sin dall'inizio la conclusione del mito ed i suoi eventi rovinosi (ironia tragica). CAPITOLO I: Aristotele delinea il contenuto del libro, ossia “la poetica e i suoi generi, e qual funzione abbia ciascuna di essi”. In secondo luogo reputa la tragedia migliore perché possiede tutti i tratti dell'epopea con in più lo spettacolo e la musica, che danno una maggiore “vivezza rappresentativa” (εναργέστατα), e perché raggiunge lo stesso effetto in meno tempo. CAPITOLO XIX: Aristotele passa ora all'analisi del terzo elemento costitutivo della tragedia, il pensiero, che adotta il linguaggio per esprimersi. In primo luogo egli deve essere nobile (χρηστός) nel senso di inclinazione morale e quindi possibile in ogni tipo di persone, anche nei servi e nelle donne. Per spiegare meglio questo concetto Aristotele fa l'esempio di un quadro dipinto senza disegno ma pieno di colori (carattere), il quale diletta molto di meno di una tela bianca con i soli contorni di una figura (favola). E 'diverso, "il discorso ornato", è composto da sei elementi: trama, di pensiero, suggestivo ambiente, i caratteri di testo e composizione musicale. In merito alla recitazione, Aristotele sottolinea che coloro che con la voce ed i gesti fanno apparire vicinissimo il male, ponendolo dinanzi agli occhi come imminente o già accaduto, riescono a suscitare maggiormente queste due emozioni. Poi il filosofo offre la sua definizione di commedia e tragedia. L’Etica Nicomachea può essere considerata l’opera etica più importante di Aristotele.Essendo un’opera esoterica, ossia destinata alla scuola, essa è strutturata come un calco delle lezioni tenute dal filosofo e i temi trattati si susseguono nello stesso modo in cui Aristotele era abituato ad esporli agli scolari. Era il padre di Alessandro. [1447 a] Dell’arte poetica considerata in sé e delle sue specie, quale effetto abbia ognuna, come si debbano metter su i racconti [10] se la poesia deve riuscir bene, ed ancora da quante e quali parti è costituita e similmente di quante altre questioni son proprie di questa ricerca, diremo incominciando … Anche qui, l'imitatore non trasfigura l'oggetto imitato, ma attraverso l'atto di imitare coglie qualcosa che attraverso la percezione inizialmente sfugge: ovvero, la sua forma. Seguono i nomi allungati, accorciati ed alterati: il primo si ha quando si inserisce una sillaba in più o si mette al posto di una breve una lunga (πόληος per πόλεως), il secondo quando viene tolta una parte (δω per δωμα), il terzo quando un nome comune è in parte lasciato com'è ed in parte modificato dal poeta (δεξιτερόν per δεξιον). Aristotele. Il secondo punto è la coerenza con la specie e la condizione a cui appartiene (αρμόττον): così il carattere virile si realizzerà in maniera diversa in Antigone rispetto ad Oreste. La pietà, invece, è una forma di sofferenza nei confronti di chi ha subito un male senza meritarlo; non la provano coloro che sono caduti in rovina o le persone arroganti, mentre la provano i vecchi, i deboli, i timidi e le persone colte. Il piacere dello spettacolo, invece, è quello che consente di individuare la somiglianza con l'eroe tragico e di trasformare le emozioni in filantropia. Di conseguenza, alcuni autori rappresentano personaggi migliori di noi (βελτίους) -è questo per esempio il caso di Omero, alcuni autori rappresentano personaggi peggiori di noi (χείρους) - come Egemone di Taso, "che per primo compose parodie", altri rappresentano personaggi simili a noi (ὁμοίους) - come nel caso di Cleofonte. La versione araba della poetica di Aristotele che influenzò il Medioevo è stata tradotta da un manoscritto greco datato a qualche tempo prima dell'anno 700. .mw-parser-output .vedi-anche{border:1px solid #CCC;font-size:95%;margin-bottom:.5em}.mw-parser-output .vedi-anche td:first-child{padding:0 .5em}.mw-parser-output .vedi-anche td:last-child{width:100%}. La poetica, o arte di fare poesia, è superiore alla storia, perché tratta di casi non particolari ma universali e perciò si avvicina alla filosofia. Aristotele. Anche la proposizione (λόγος) è una voce significativa composta, con la differenza che le sue parti possono avere un significato autonomo; le parti possono essere unite significando una cosa sola (Iliade) oppure legate assieme da congiunzioni (la definizione di uomo), CAPITOLO XXI: Analizzate le parti della elocuzione, Aristotele passa ora al nome per poi delineare i tipi di parole proprie del lessico tragico (CAP XXII). Gli euphyes e i manikos sono due elementi di una medesima classe psicologica. aristotele - indice delle opere Il testo delle opere aristoteliche qui proposto è caratterizzato dall'eliminazione degli a capo tipografici presenti nelle edizioni tradizionali. Centrale, in entrambe le opere, è l’analisi delle passioni: ira e paura, audacia e be­nevolenza, vergogna e compassione sono fondamentali sia in quella “scienza del ve­rosimile” teorizzata – attraverso i concetti di “mimesi” e “catarsi” – nei più noti pas­saggi della Poetica, sia … Tuttavia, egli è autore di molte opere. Ancora una volta, il senso e le caratteristiche di queste due emozioni vengono chiarite nel libro II del trattato di Retorica. Nel 322 aC E 'morto. brevemente "Poetica" di Aristotele Riassumendo le teorie letterarie del tempo e stabilisce una serie di standard estetici. Il sangue si dirige verso l'utero e poiché i vasi sanguigni di questa parte sono molto stretti ha luogo una specie di emorragia. Forse questa posizione , è stato a causa di germe, un alleato del re macedone Filippo II. Questo paradosso è spiegato meglio dell'episodio della statua di Miti, avvenuto per caso ma anche determinato da un fine che si preparava da tempo: essa aveva infatti schiacciato l'assassino di Miti, che proprio in quel momento stava per caso ammirando la scultura. Il dramma tragico, sebbene abbia come oggetto la prassi, è in grado attraverso l'imitazione dell'azione e del carattere tragico di universalizzare la contingenza e la temporalità delle cose umane. La massima universale che l'imitazione tragica formula è che l'uomo è capace di errare, a differenza dell'animale che può essere solo sopraffatto da ciò che lo circonda. Queste due azioni determinano lo scioglimento felice o infelice della vicenda. Non v'è motivo di ritenere che in origine si componeva di due parti, ma la prima non viene mantenuto. Aristotele concepisce compassione e paura come emozioni simili a quelle purificate, ma allo stesso tempo diverse nella forma; così, il τοιουτων, non fa riferimento a “queste emozioni”, ma ad emozioni “di questo tipo”. I fatti che possono accadere devono comunque essere credibili (è credibile ciò che è possibile, οτι πιθανόν εστι το δυνατόν), in quanto una cosa che non è riscontrabile nell'esperienza non è verosimile o necessaria, e viceversa un evento accaduto in precedenza può sempre verificarsi ed essere possibile in un altro contesto. Poetica - Aristotele Pdf sulla Poetica di Aristotele. Microsoft Word - La Poetica di Aristotele, riassunto di capitoli, 2013.docx 1 La Poetica di Aristotele Riassunto di capitoli: I capitolo L’imitazione (mimesis), è principio comune delle arti di poetica, musica, danza, pittura, scultura. Attualmente, la teoria più comune è che, nella prima metà del manoscritto è stata effettuata un'analisi dettagliata della commedia. "Poetica" – il più grande, ma non per questo il suo unico prodotto.

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